La Dr.ssa Manganoni, presso gli Studi di Psicologia e Psicoterapia di Padova e Bassano del Grappa si occupa del Disturbo Borderline di personalità.
Il disturbo borderline viene collocato dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-IV) all’interno dei disturbi di personalità.
L’approccio descrittivo del DSM-IV definisce i comportamenti specifici della patologia borderline come una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e di impulsività: con comparsa nella prima età adulta e presente in diversi contesti (come indicato da 5 o più dei seguenti aspetti).
- Sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono.
- Quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate da alternanza di iper-idealizzazione e svalutazione.
- Alterazione dell’identità: immagine e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabile.
- Impulsività di almeno due aree, potenzialmente dannose per l’individuo come: spese, sessualità, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate.
- Ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari o autolesivi.
- Instabilità affettiva dovuta ad una marcata reattività dell’umore (es. intensa irritabilità o ansia che di solito dura poche ore).
- Sentimenti cronici di vuoto.
- Rabbia immotivata ed intensa o difficoltà a controllare la rabbia.
- Ideazione paranoide o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress.
L’approccio fenomenologico della Terapia della Gestalt, invece, mette a fuoco i vissuti corporeo-relazionali che sono all’origine dei comportamenti.
In presenza di un disturbo borderline:
– i comportamenti autodistruttivi e impulsivi della persona esprimono l’insostenibilità della tensione interna e il bisogno di placarsi;
– la rabbia incontrollabile dell’individuo esprime uno stato di confusione nel valutare l’esperienza interna e il bisogno di chiarezza.
Nella prassi clinica, il mondo descrittivo (del DSM-IV) e quello fenomenologico (della Terapia della Gestalt) si incontrano in un’intenzionalità comune: aiutare il paziente a stare bene.
L’intervento clinico della Psicoterapia della Gestalt si declina quindi nella lettura fenomenologica della sofferenza psichica.
La Terapia della Gestalt interviene sul come leggere il sintomo e sul come “curare” (Quale esperienza costitutiva del Sé manca e cerca di completarsi?)
Nella modalità relazionale borderline: l’instabilità e l’ambivalenza dei comportamenti presentano una loro logica interna, quella di placare il senso di confusione nell’avere due esperienze opposte insieme.
Nel paziente borderline è particolarmente compromessa l’esperienza corporea (come la capacità di sentire emozioni, percepire l’emergere dei bisogni, dare il giusto nome a ciò che si sente). Per questa ragione, i confini corporei sono permeabili ai vissuti esterni.
Sviluppo del Disturbo Borderline secondo la Terapia della Gestalt
Secondo la Terapia della Gestalt, il bambino mediante la percezione dei confini dell’Altro inizia a definire in modo più chiaro anche i propri, attribuendo così il giusto nome al suo sentire (per es. buono o cattivo, freddo o caldo, ecc.).
La madre che si sintonizza con i vissuti del proprio bambino intuisce i bisogni del figlio, distinguendoli dai suoi. Al contrario, una madre intrusiva e confusa non consente ai vissuti del proprio bambino di emergere, confondendoli così con i suoi e rimandandoglieli al figlio in modo confuso e ambivalente.
L’intrusività della madre
interrompe nel bambino
il processo di valutazione e sperimentazione
della propria esperienza interna.
( I. From)
Questa sorta di falsa e ingannevole empatia da parte della figura materna non permette al bambino di essere visto pienamente e di completare la propria esperienza di apprendimento. Ne fungono da esempio alcune frasi: “Certamente hai freddo, copriti”, “Sicuramente sei triste, vieni che ti consolo”.
Il bambino non riceve così un sostegno rispettoso delle differenze e delle richieste di autonomia.
Fino a quando il bambino è dentro la relazione con la madre è “protetto”, ma quando andrà nel mondo sperimenterà la ricorrente difficoltà del suo collocarsi rispetto all’ambiente e nelle relazioni.
Crescendo, vi è la possibilità che questo bambino sviluppi, durante l’adolescenza e l’età adulta, un disturbo borderline di personalità.
Sintomatologia della sofferenza borderline
La sintomatologia della sofferenza borderline è variegata.
– Disagio esistenziale
– Ansia
– Fobie
– Dipendenze, ecc.
Le relazioni che il paziente borderline instaura sono caratterizzate da paura del legame e paura dell’autonomia. Paure che coesistono, diventando: paura di dipendere e paura di essere abbandonati.
Sostegno psicoterapeutico al paziente borderline
Fidarsi e affidarsi allo psicoterapeuta per il paziente borderline richiede un lungo e intenso lavoro terapeutico.
La Terapia della Gestalt può aiutare il paziente borderline a:
– discriminare il suo sentire (bisogni e vissuti);
– “masticare” e analizzare le sensazioni corporee;
– dare il giusto nome al suo sentire;
– sostenere la valutazione della sua esperienza;
– contenere il sentimento della rabbia (che è al posto di altri vissuti come paura, dolore, ecc.).
Il paziente borderline, dopo esser stato sostenuto dallo psicoterapeuta nel dare il nome ai suoi vissuti, sarà pronto a domandarsi “Cosa voglio fare di ciò che sento”?
L’assimilazione dell’esperienza nuova consentirà al paziente borderline di aggiornare il proprio Sé, riguardo a ciò che è diventato, chi è nella vita, i ruoli che svolge.