L’individuo tende a valutare un proprio bisogno o esigenza e decidere cosa fare al fine di raggiungere quello che vuole. Successivamente, sente che effetto gli fa e si gode quello che ha ottenuto. Infine, si ritira in attesa di un nuovo bisogno.
Può verificarsi un’interruzione di tale ciclo di contatto quando per es. una persona non sa quello che vuole perché non è in contatto con i propri bisogni, oppure quando nonostante sia a conoscenza di ciò che vuole non sa come ottenerlo (in questo caso l’interruzione è nell’azione), oppure quando non riesce a stare tranquilla nella fase del ritiro dopo aver ottenuto quello di cui abbisognava perché vuole per forza agire per soddisfare tanti bisogni (in questo caso rimanendo sempre nell’azione).
Ne segue, quindi, che l’organismo può non ascoltare le sensazioni del proprio corpo e come conseguenza può mangiare eccessivamente o denutrirsi.
Quando una persona è bloccata al confine tra la sensazione e la consapevolezza, può provare delle sensazioni senza capirne il significato.
Molti individui, invece, anche se sono consapevoli dei loro bisogni, non riescono a sviluppare una forza tale da fare ciò che è giusto per loro.
“C’è un ritmo fra il contatto e il ritiro. Si impara come ascoltare i propri bisogni, come soddisfarli per poi ritrarsene e riposare. Anche il fatto di essere sempre mobilitati è una malattia….” (Zincher, 2001)
Perls F., “L’io, la fame, l’aggressività’”, Franco Angeli, Milano, 1995
Zinker J., “Processi creativi in psicoterapia della Gestalt”, Franco Angeli, Milano 2001