Presso gli Studi di Psicologia e Psicoterapia di Padova e Bassano del Grappa, la Dr.ssa Manganoni si occupa del lutto, uno stato emotivo legato prevalentemente alla perdita di una persona cara.
Il lutto si può provare anche in occasione di importanti separazioni che interessano diversi aspetti della vita. Per questa ragione, il lutto può essere connesso ad un allontanamento da un luogo familiare, alla fine di una relazione affettiva, al termine di un impegno considerevole o di un’attività lavorativa, alla perdita del proprio ruolo sociale, a un fallimento personale o lavorativo, alla nascita di un figlio malato, all’insorgere di una malattia fisica, ecc.
Superare il lutto, a volte, è un’esperienza molto difficile. In alcuni casi, può innescare sindromi depressive.
Non bisogna però confondere la normale reazione a un lutto, che presenta manifestazioni molto simili a quelle depressive, con una vera e propria depressione.
Elaborare il lutto
Ogni lutto è una ferita.
Le ferite, si sa, si richiudono.
Ma ad una condizione: che siano prima aperte.
Nulla termina nella psiche, che non sia prima cominciato.
(Racamier)
Il termine lutto deriva dal latino luctus (da lugere, piangere) che significa “pianto, afflizione profonda causata dalla perdita di una persona cara”.
Nel lutto, in quanto processo psicologico, si distinguono diverse fasi (Negazione e Isolamento, Negoziato e Rito, Rabbia, Tristezza e Accettazione), che possono alternarsi, o presentarsi più volte nel corso del tempo, con diversa intensità e senza un ordine preciso.
Premesso che ogni individuo ha la propria storia e le proprie risorse interne, anche l’elaborazione del lutto è un percorso che ciascuno affronta in modo personale e secondo i propri tempi.
Oggigiorno, la fretta di guarirlo motiva la frequente prescrizione di terapie farmacologiche (come ansiolitici o antidepressivi) allo scopo di alleviare il dolore e ridurre i sintomi fisiologici ad esso correlati (pianto, disturbi del sonno…).
In realtà, il lutto è un processo che fa parte della vita umana e non una malattia. Pertanto, non dovrebbe essere curato, sminuito o censurato, ma vissuto con pazienza nella sua spontanea evoluzione.
Il percorso del lutto ha una durata variabile da 6 mesi a circa 2 anni, in cui si alternano fasi di benessere a ricadute.
In particolare, i momenti più impegnativi sono quelli in prossimità di date significative e ricorrenze.
Con un buon sostegno l’individuo può procedere verso la riorganizzazione della propria vita. Sono così determinanti il sostegno dell’ambiente (familiare, di amici, conoscenti, della rete sociale…) e la presenza di risorse specifiche (es. gruppi di auto mutuo aiuto).
Se non adeguatamente elaborato, il lutto può trasformarsi in “lutto complicato”, influenzando negativamente le relazioni sociali e affettive.
La Psicoterapia della Gestalt si prende cura del processo di lutto grazie: all’osservazione di ciò che accade nel qui-e-ora, alla non interpretazione, al sostegno delle interruzioni del ciclo di contatto, alla relazione paziente-terapeuta e alla fiducia nell’autoregolazione organismica.
Il ruolo dello psicoterapeuta è quello di permettere all’individuo di trovare quello spazio e quel tempo per pensare alla morte e per mettere in atto quelle strategie che servono a elaborare il lutto e lasciar andare con la maggiore serenità possibile la persona a cui si è stati emotivamente legati.