Molte famiglie, dopo aver scoperto l’ omosessualità del proprio figlio/a, possono avere diverse reazioni psicologiche ed entrare in crisi. Questa scoperta può essere vissuta come un evento traumatico.
Da questo momento, inizia un periodo difficile e doloroso per tutti i membri della famiglia.
Alcune famiglie, particolarmente influenzate dagli stereotipi e dai luoghi comuni sull’ omosessualità, possono esprimere vissuti di rabbia nei confronti del figlio a causa del dolore che stanno provando, oppure possono sentirsi colpevoli della sua omosessualità e tentare in vari modi di “curarlo”, magari proponendogli la conoscenza di potenziali partner di sesso opposto, o cure psicologiche.
La paura, invece, può essere un’emozione che accomuna genitori e figli; in particolare i genitori possono aver paura di accettare un figlio diverso dalle loro aspettative, mentre i figli possono aver paura di non essere da loro accettati.
Di frequente, l’uscita allo scoperto dei figli può determinare la chiusura dei genitori.
Il senso di fallimento e di colpa, così come sentimenti di vergogna e imbarazzo, possono spingere la famiglia verso l’isolamento sociale.
Cosa possono fare i genitori di fronte a questa rivelazione?
Il primo passo che i genitori possono compiere consiste nel documentarsi bene sull’argomento, evitando comportamenti impulsivi, dettati dai pregiudizi e dalla scarsa informazione.
Successivamente, risulta molto importante un aiuto psicologico.
La Dr.ssa Manganoni, Psicologo Psicoterapeuta della Gestalt a Padova e Bassano del Grappa (VI), può:
– supportare i genitori nella conoscenza di una realtà ignota che li spaventa (una realtà che va innanzitutto conosciuta per essere poi elaborata ed accettata);
– accompagnarli nel percorso di elaborazione della loro sofferenza;
– favorire l’accoglienza di questi nuovi figli divenuti per loro un po’ “stranieri”.