Quando la paura del giudizio degli altri indebolisce la qualità della vita della persona può essere d’aiuto un percorso di psicoterapia individuale.
La Dr.ssa Manganoni, Psicologo Psicoterapeuta a Padova e Bassano del Grappa (VI), attraverso la Terapia della Gestalt può sostenere l’individuo che teme il giudizio altrui ad imparare ad entrare sia in contatto con se stesso in maniera più piena (domandandosi per es. “Di che cosa ho bisogno?”, ”Di che cosa ho paura?”) che in contatto con chi ha di fronte (chiedendosi per es. “Che persona è?”, “Che rapporto vuole stabilire con me?”) senza rinunciare alla propria spontaneità.
Vivere in funzione della paura del giudizio degli altri determina lo spegnimento della propria personalità, che non può rivelarsi in quanto è sottoposta a continui mascheramenti.
La prima cosa che si rischia di perdere è la propria spontaneità (indice di un equilibrato rapporto con se stessi e di una buona autostima).
Attraverso un percorso terapeutico la persona può essere sostenuta nell’affrontare in modo più sereno le situazioni temute e nell’esprimere se stessa in maniera più autentica.
Durante la terapia può essere d’ausilio anche l’impiego di alcune tecniche di rilassamento per affrontare l’ansia, fra le quali: il Training Autogeno, così come dialcune tecniche per gestire le interazioni verbali, come: il Training Assertivo, utile strumento per trovare nuove modalità di intrattenere delle conversazioni con le altre persone, fare delle richieste, esprimere i propri bisogni, imparare a dire di no quando se ne ha l’intenzione e gestire le critiche che vengono rivolte.
Cosa succede quando si sperimenta la paura del giudizio degli altri?
La paura del giudizio altrui conduce l’individuo che ne soffre a porsi degli interrogativi, come: “Chissà cosa pensa la gente”? “Chissà cosa dice”?
Accede quindi che l’attenzione rivolta ad evitare un giudizio negativo degli altri è superiore rispetto a quella dedicata ad esprimere il proprio sé in modo spontaneo e autentico.
A partire dall’infanzia la persona fa esperienza del fatto che i giudizi positivi degli altri accrescono la stima sé e tengono lontani il dolore e la frustrazione.
L’essere umano necessita del giudizio positivo altrui, in particolare di quello proveniente dall’ambiente familiare e amicale.
Si parla di timore del giudizio altrui quando la persona che ne soffre dipende dall’approvazione di questi ultimi.
Alla base della ricerca del giudizio positivo degli altri si trova la paura del rifiuto e dell’emarginazione.
Spesso, la paura di non essere accettati può spingere la persona a conformarsi ad un determinato gruppo sociale, perdendo di vista i propri valori etici fondamentali.
Al fine di ricevere l’elogio e il riconoscimento altrui l’individuo può trovarsi a recitare delle parti, indossare delle maschere e a comportarsi in maniera non fedele alla sua vera essenza. In questo modo, l’ambiente circostante non percepisce la vera natura della persona. Quest’ultima di riflesso lo può avvertire sempre più distante e, successivamente, sentire un profondo senso di solitudine. Solitudine che, col tempo, può condurre all’isolamento dal mondo esterno, a un conflitto d’identità e a un crescente bisogno del consenso degli altri.
La persona entra così in un circolo vizioso che si mantiene, ma che al tempo stesso esperisce come stretto.
“Ti criticheranno sempre, parleranno male di te
e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei!
Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore,
la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali:
canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita
prima che l’opera finisca senza applausi…”
(Charlie Chaplin)