Presso gli Studi di Psicologia e Psicoterapia di Padova e Bassano del Grappa, la Dr.ssa Manganoni affronta i vissuti psicologici dell’adozione.
La decisione di adottare un bambino può riguardare una coppia che non ha altri figli e solitamente non riesce ad averne pur desiderandoli, ma anche coppie che hanno già altri figli.
La richiesta di adozione può interessare:
– famiglie che desiderano un secondogenito che stenta ad arrivare;
– famiglie impegnate socialmente che desiderano aprire la loro casa a uno o più bambini che non siano figli biologici;
– coppie nelle quali un evento drammatico, come un aborto, la scoperta dell’impossibilità di procreare, una perdita dopo un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA) apre la strada al desiderio di un altro bambino.
Una forma diversa del desiderio di genitorialità
Diventare genitori rappresenta, all’interno del ciclo di vita, un evento che segna l’accrescimento della personalità adulta e la disponibilità a sperimentare una nuova dimensione del sé familiare (Salonia, 2010).
La genitorialità si sviluppa in un ampio arco di tempo, che non si riduce all’evento nascita. Inizia nella mente dei genitori ben prima che avvenga il concepimento e fa parte di un lungo percorso di crescita e maturazione.
Il percorso adottivo è una forma diversa di soddisfare il desiderio di genitorialità, un atto d’amore verso un figlio non biologico.
Questo percorso comporta inevitabilmente una ristrutturazione della coppia a livello genitoriale.
Una doppia opportunità
L’adozione rappresenta una doppia opportunità.
– Per il bambino: che riceve un dono e rinasce in quanto ottiene cura, protezione e famiglia.
– Per la coppia: che riceve il dono della soddisfazione del suo desiderio di genitorialità e di continuità familiare e che, quindi, rinasce come coppia genitoriale.
In questo senso, l’adozione è l’incontro di due desideri, l’uno inconsapevole quello del bambino, e l’altro consapevole, quello dei genitori.
Di questo percorso si distinguono tre momenti:
– il PRIMA: momento in cui matura la decisione;
– il CAMBIAMENTO: momento dell’incontro col bambino;
– il DOPO: quello che accade nel momento in cui il bambino entra a far parte della famiglia.
In tutte queste fasi può essere utile l’aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta, che può sostenere:
– la coppia/famiglia nel vivere il più serenamente possibile questo “viaggio”;
– la relazione con il bambino, per educarlo e vivere accanto a lui, cogliendo tutta la ricchezza di questo rapporto.
“Adottare vuol dire aprire il proprio cuore e casa a qualcuno che ti è estraneo”.
Salonia G. (2010), “Lettera ad un giovane terapeuta della Gestalt. Per un modello di Gestalt Therapy con la famiglia”, in: Menditto M. (a cura di), Psicoterapia della Gestalt contemporanea. Strumenti ed esperienze a confronto, Franco Angeli, Milano.